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Vi vogliamo raccontare un esperienza diretta che ha coinvolto tutto il team dell’associazione.

Si tratta di una storia che ha come protagonista una nostra beneficiaria. Una signora di una certa età, sola e vedova, con una vita scandita da una routine settimanale che prevedeva l’andare a messa la domenica, chiacchierare con il vicinato nei giorni di sole e l’appuntamento settimanale con il circolo anziani. Erano attività che l’aiutavano a mantenersi attiva e a sentirsi vicina alla comunità. Aveva anche un assistente domiciliare che per qualche ora al giorno l’aiutava con le faccende di casa e a tenerle un po’ di compagnia durante la giornata.

Poi improvvisamente è arrivato il lockdown.

Una misura necessaria per affrontare una pandemia. Uno stop drastico alle abitudini ed alle routine. La nostra beneficiaria, come d’altronde, tutti noi, si ritrovata a dover stare chiusa in casa, per i primi mesi e poi a dover far i conti sia con l’emozione della paura, sia con le difficoltà dei decreti e delle nuove regole fatte di distanziamenti, mascherine chirurgiche, disinfettanti e numeri a sedere limitati. Nello scontro con questa realtà la nostra beneficiaria non è più riuscita a riprendere la routine di prima, ha espresso una sofferenza che si è tradotta in inappetenza, poca voglia di uscire ed incontrare le persone del vicinato. Questa situazione ci ha messo di fronte ai nuovi bisogni della nostra beneficiaria. Al bisogno di una nuova assistente domiciliare capace di prendersi cura della signora non solo per le faccende di casa ma anche nell’ascolto delle sue difficolta.
Questa esperienza ci ha messi di fronte alle reali conseguenze del periodo che stiamo vivendo, è stata una esperienza di cura che ha visto coinvolte tutte le figure professionali del nostro Team. Infatti dopo un periodo fatto di visite mediche, assistenti domiciliari inadeguate, incontri, analisi dei bisogni e supporto psicologico abbiamo trovato una soluzione che ha permesso finalmente alla signora di ritrovare una stabilità e una routine più adeguata ai suoi nuovi bisogni.
A fronte di questa esperienza l’associazione vuole proporre, nel mese di aprile, un ciclo di incontri per approfondire il tema degli effetti psichici del lockdown nelle persone con diverse patologie. Si porrà particolare attenzione sulle azioni di prevenzione da adottare a tutela della persona fragile durante e dopo il periodo di emergenza.