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Vaccino si o Vaccino no? Siamo di fronte ad una scelta senza alternative. Di fronte a questo scenario ci sentiamo impotenti e scoraggiati, avremmo bisogno di risposte e spiegazioni chiare e sicure, ma al momento ancora non ce ne sono. Dobbiamo fare i conti con l’emozione della paura e soprattutto dobbiamo evitare che questa ci prenda in sopravvento. La paura è un emozione sana purché non si trasformi in panico. Quest’ultimo può portarci alla deriva, ci immobilizza e scoraggia il cambiamento. Diversamente, l’emozione della paura ci fa agire, ma con maggiore cautela. Ci aiuta a pensare a noi stessi ma anche alle persone a cui vogliamo bene e all’intera comunità. SI, anche all’intera comunità, in quanto l’essere umano non è fatto per avere solamente cura di se stesso, l’essere umano è un animale sociale, la sua forza sta nel sapersi connettere con l’altro e soprattutto nel prendersi cura dell’altro.


Ora è il momento di agire collettivamente contro un fenomeno collettivo. Le scelte che siamo chiamati a compiere in questo periodo, non sono scelte individuali e personali, ma collettive. Decidere di vaccinarsi oppure no, è una scelta collettiva. Attualmente il vaccino sembra essere l’unica soluzione, seppur non a breve termine, per poter riconquistare la libertà di riabbracciarci, incontrarci e muoverci di nuovo. Mi piace riportare quanto scritto dallo storico Salvatore Settis sul Bene comune, ora più che mai queste parole acquisiscono valore. 


“Bene comune” vuol dire coltivare una visione lungimirante, vuol dire invetrire sul futuro, vuol dire preoccuparsi della comunità dei cittadini, vuol dire anteporre l’interesse a lungo termine di tutti all’immediato profitto dei pochi, vuol dire prestare prioritaria attenzione ai giovani, alla loro formazione e alle loro necessità. Vuol dire anteporre l’eredità che dobbiamo consegnare alle generazioni future all’istinto primordiale di divorare tutto e subito.