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SPID è il Sistema Pubblico per l’Identità Digitale promosso dall’AgID e quindi dal Governo, che permette a cittadini e imprese di accedere con un unico login a tutti i servizi online di pubbliche amministrazioni (PA) e imprese aderenti. SPID nasce per favorire la diffusione dei servizi online e agevolarne l’utilizzo da parte di cittadini e imprese. SPID è infatti la chiave per accedere a numerose misure di sostegno al reddito, come le indennità INPS per lavoratori autonomi, parasubordinati e subordinati, il bonus baby-sitter, il reddito di emergenza e il bonus vacanze.


Lo SPID ha superato a marzo 2021 i 17 milioni di identità attive; a fine novembre 2020 erano 13,4 milioni; a settembre 2020 11 milioni e a fine luglio 2020 la quota di 9 milioni di identità rilasciate. Insieme alle identità rilasciate, cresce anche l’accesso ai servizi: se nel corso del 2019 sono stati circa 50 milioni gli accessi totali ai servizi effettuati tramite SPID (contro i 30 milioni del 2018), solo a giugno 2020 l’identità digitale è stata utilizzata ben 10 milioni di volte.


SPID e AdS


Dalla lettura delle FAQ presenti sui siti istituzionali di alcune amministrazioni pubbliche, tra cui l’INPS si desume che “ Le credenziali SPID sono strettamente personali e non è possibile richiederle e utilizzarle per conto di terze persone. Per le tipologie di utenti di seguito indicati, che non possono attivare SPID, il PIN INPS resterà attivo e ancora richiedibile: 
•    minori di anni 18; 
•    persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno; 
•    extracomunitari non in possesso di un documento di identità riconosciuto nel sistema SPID”;
L’impossibilità di accedere pienamente ai servizi digitali erogati dalla PA per i soggetti sottoposti alla misura di protezione giuridica dell’amministrazione di sostegno costituisce una discriminazione a danno delle persone beneficiare. Ricordiamo appunto, che l’istituto dell’Amministrazione di sostegno è nato con lo scopo di tutelare, con la minore limitazione possibile le persone sottopose a tale misura. 
Per questo motivo l’Associazione ha ritenuto necessario rivolgersi a vari uffici della PA e fornitori dei servizi SPID (Poste Italiane, Camera di Commercio di Bolzano), affinché venisse trovata celermente una soluzione. 
In seguito a risposte negative, l’Associazione si è rivolta all’AgID, l’Agenzia per l'Italia Digitale, sottoponendo la questione e domandando di rimuovere tale limitazione discriminante. Rimaniamo in attesa di una risposta.  

 

Fonti:

https://www.agendadigitale.eu/cittadinanza-digitale/a-che-punto-e-il-sistema-pubblico-dell-identita-digitale-e-a-che-serve/ ; https://www.spid.gov.it/domande-frequenti 
https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?sPathID=%3b0%3b53569%3b53571%3b&lastMenu=53571&iMenu=1&iNodo=53571&p4=2